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      Forse riderebbero, fors'anche batterebbero le mani come a una bella commedia. Ma i re devono morire sul letto regale, se anche hanno vissuto per i letti delle sgualdrine. Metti il cuore in pace, re pagliaccio; anche tu morrai con decoro! Sarò io, Armerer, che partirò per l'inferno. Addio, Carlo; Armerer, il tuo ultimo amico, ti precede nella via dei dannati!
      Si rialzò, guatò ancora il re, ebbe ancora un movimento di rabbia, poi strappò risolutamente dal fodero un corto pugnale e con un colpo improvviso se lo conficcò per intero nel petto. Il suo corpo ebbe una rapida convulsione, le braccia gli sbatterono in aria, gli occhi si spalancarono, divennero opachi. Stramazzò sul suolo: dalla bocca semiaperta sgorgò un rivoletto di sangue scorrendo sulla bianchezza marmorea del volto.
      Bob
     
      Quella mattina mi svegliò, come al solito, la voce untuosa della mia padrona di casa, una grassa vedova che mi forniva alloggio, vitto e petrolio e mi avrebbe concesse le sue grazie, s'io mi fossi sentito disposto ad accettarle. Mi porse con la consueta gentilezza un certo numero di lettere e giornali, accompagnando l'atto con un sospiro e uno sguardo, che sarebbe sembrato tenero, se non fosse partito da due occhi un po' strabici, sepolti fra quattro cuscinetti di carne, che volevan rappresentare le palpebre. Mentr'io sfogliavo la corrispondenza, la buona signora muoveva il voluminoso corpo per la stanza, cercando, ahimè invano!, di mettere a posto qualche gingillo, che non ne aveva bisogno e di richiamare la mia attenzione, con una tosserella secca e suggestiva, sulle pene del suo vedovo cuore.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





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