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      Abbiamo immaginata la sua posizione d'oggi.
      Povero Leone! Ascoltava, senza potersi ribellare, questo esame della sua anima, fatto da chi pochi giorni innanzi gli si era dimostrato nemico. L'accasciamento, l'ansia, il dubbio gli impedivano di aprir bocca. L'altro, intanto, continuava:
      - Le sue dimissioni non sono ancora state accettate. Vuol ritirarle? Potrà darsi di nuovo ai suoi lavori e ammogliarsi.
      Tacque, aspettando una risposta.
      Oh, come si rischiarava l'orizzonte, ad un tratto, innanzi al povero abbattuto! Dunque tutto non era finito; si poteva ricominciare e con maggior forza e speranza? Ma l'avvilimento di quel passo: dover abbassare la testa innanzi a chi aveva tentato di piegargliela con l'astuzia e con la violenza! E poi, perchè quell'invito dei colleghi? Era forse una nuova umiliazione, che volevano infliggergli?
      Guardò il messaggere, ma lesse sul suo viso un'espressione di simpatia e di benevolenza. Chinò il capo, allora, mormorando
      - Sì, sì; sento che siete buoni. Non me lo spiego, ma lo sento!
      Voleva interrogare sull'astio, che per l'addietro gli avevano dimostrato. Ma il mistero dell'anima umana gli si rivelò repentino, lo sconvolse. Egli rivide quegli esseri sedentari che, intenti al lavorìo di tavolino, si raggomitolavano nel loro guscio, offesi da ogni raggio di luce; ma li rivide sotto un aspetto nuovo, dolci, compassionevoli per chi cadeva non per propria colpa. Sentì vagamente la bontà inesauribile del cuore umano; il desiderio di piangere lo riprese, ma diverso da quello di prima: una pace melanconica subentrò nel suo animo alla foga della passione.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





Leone