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      La levata regolavasi mediante apposite capitolazioni accettate dalle due parti contraenti, l'ingaggiatore a nome del governo e l'ingaggiato. Le reclute dovevano contare "almeno 4 piedi ed 8 oncie di statura, (metri 1,622216)(93) avere un'età compresa tra i 16 ed i 40 anni, essere sani, senza alcuna imperfezione di corpo, parlare l'illirico, non essere disertori dalle pubbliche insegne, non avere infine esercitato mai alcun mestiere infame(94)".
      All'atto dell'ingaggio e dopo la visita "di un chirurgo stipendiato dal pubblico o dalla comunità, il quale era tenuto inoltre a risarcire in ogni caso la Signoria col suo stipendio di qualunque frode", la recluta contraeva la. ferma di sei anni di servizio continuo sotto le bandiere.
      Ammassati - come si diceva allora - i nuovi oltremarini, si suddividevano nei diversi riparti territoriali della Serenissima. Quelli destinati alla Dalmazia erano nuovamente visitati dal provveditore della provincia residente a Zara, quelli assegnati a prestare servizio sulla squadra dal Capitanio del golfo, quelli infine destinati alla Terraferma dal Savio alla Scrittura, al Lido di Venezia. Non appena le anzidette autorità avevano riconosciuta la piena attitudine al servizio de' nuovi inscritti, questi si descrivevano sui pubblici rolli, d'accordo con gli inquisitori competenti, e da quel punto cominciavano a decorrere gli assegni in conto della forza bilanciata della Repubblica. Con queste pratiche di accentramento amministrativo e di controllo, l'esercito veneto andava sicuramente esente dalla piaga dei passavolanti.


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La Campagna del 1796 nel Veneto
Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi)
di Eugenio Barbarich
Tip. E. Voghera Roma
1910 pagine 199

   





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