Pagina (62/199)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Gli assegni dei nuovi soldati erano di doppio ordine, verso i medesimi e verso i loro impresari. Ogni ufficiale ingaggiatore riceveva infatti per ciascuna recluta riconosciuta idonea 22 ducati, se destinata alla Terraferma e 20 ducati se assegnata alla Dalmazia o al Golfo.
      Su questo premio poi si dovevano prelevare 12 ducati per l'uniforme ordinaria la quale, in omaggio alla vecchia tradizione feudale dalmata - che ancora sussisteva tra le sopravvivenze formali - doveva essere fornita insieme al nuovo soldato dall'ufficiale capo-leva, laddove l'uniforme cremisi di parata era somministrata dal rispettivo comandante di compagnia.
      Rimanevano così in attivo ai capo-leva dagli 8 ai 10 ducati di guadagno per ciascuna recluta, vale a dire dalle 32 alle 40 lire, a secondo del corso della moneta; ciò che costituiva il lucro di tali operazioni.
     
     
     *

      * *
     
      Seguiamo ora la nuova recluta oltremarina nelle sue peregrinazioni e tra le strettoie della fiscalità amministrativa del tempo. I trasporti a Venezia si eseguivano con le cosidette manzere, barche onerarie della specie dei trabaccoli e generalmente usate dai beccaj di Venezia per trasportare colà i buoi da macello (manzi) dalle province d'oltremare. Ordinariamente i trasporti si effettuavano dagli scali di Spalato, di Traù, di Sebenico e di Zara.
      Sul littorale del Lido - vera e propria caserma di passaggio dei soldati della Serenissima(95) - i nuovi Schiavoni ricevevano, nell'attesa di essere sbandati o assegnati ai corpi, un'istruzione sommaria.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Campagna del 1796 nel Veneto
Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi)
di Eugenio Barbarich
Tip. E. Voghera Roma
1910 pagine 199

   





Terraferma Dalmazia Golfo Venezia Venezia Spalato Traù Sebenico Zara Lido Serenissima Schiavoni