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      Giacomo Nani, con il prestigio del suo nome, con la profonditą delle sue dottrine, con il suo patriottismo illuminato, aggiungeva a questi disegni forza e decoro.
      Č bene - scriveva lo Strątico - che si radunino al pił presto assieme queste truppe e siano messe sotto le tende, come nella ultima neutralitą(212) al tempo del maresciallo Schoulemburg. Tale metodo č poi molto utile nel formarsi in battaglia, nel marciare fuori dei campi per qualche lungo tratto interrotto da fossi, da siepi e da altri impedimenti, e finalmente per eseguire le grandi manovre. Da questo primo passo dello attendamento č facile condursi poi a quegli altri che formano la catena continua delle militari istruzioni; vale a dire nel rendere in pari tempo ed in unione con la fanteria esercitati gli artiglieri nella disposizione e nello esercizio dell'artiglieria di corpo e del treno da campagna, di cui dovrebbero essere forniti i progettati accampamenti, come anche la cavalleria che vi si volesse assegnare sia nei finti assalti che in foraggiare, scortare convogli e bagagli... Quanto poi riflette questa ultima arma, il maresciallo Schoulemburg era del parere doversi armare i lidi di Venezia(213), specie i dipartimenti di Pellestrina e di Chioggia, con buoni corpi di cavalleria per impedire gli sbarchi ed appoggiare occorrendo quelle milizie che, da Venezia, fossero spedite in Terraferma. Converrebbe quindi chiamare a questa parte almeno quattro compagnie di croati, aumentando perņ la loro forza attuale fino a cento teste, formare con esse tre buoni squadroni (di due compagnie ognuno) ed aggiungervene un quarto di cavalleggeri


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La Campagna del 1796 nel Veneto
Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi)
di Eugenio Barbarich
Tip. E. Voghera Roma
1910 pagine 199

   





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