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      La relazione faceva riserva, "che i detti benemeriti ufficiali Salimbeni e Strątico avrebbero fatta successivamente completa produzione anche della seconda parte dell'opera... la quale abbracciar deve i movimenti dei corpi, cosģ avendo essi creduto di dividerla per maggiore facilitą e chiarezza"(237).
      Questa prima parte del regolamento che vedeva allora la luce comprendeva adunque il maneggio del fucile del modello Tartagna, i movimenti con la bandiera per gli alfieri, con la spada per gli ufficiali e le varianti ed aggiunte per la fanteria oltramarina. Nel proemio si esprimeva il voto, "che il libro venisse stampato in entrambe le lingue italiana ed illirica, due essendo le nazioni con differente linguaggio che hanno l'onore di servire Vostra Serenitą", e prometteva di estendere gli studi e le esperienze anche alla cavalleria, "la quale ha eguale e forse anche maggiore bisogno della infanteria di regolazioni nello esercizio non solo, ma anche nella tattica, usando ancora quelle che furono estese fino dal secolo passato dal generale Stenau".
      Ispirandosi a modernitą di concetti, "come si deve" ed alle "nuove pratiche introdotte ed usitate dalle nazioni pił agguerrite", i compilatori del nuovo regolamento esprimevano da ultimo la fiducia che la "nazionalitą veneta potrą, con esso, diventare mirabilmente istrutta".
      Le nuove ordinanze conservavano la formazione della fanteria su tre righe, ponevano in rilievo la sempre crescente potenza del fuoco e procuravano di disciplinare l'urto.


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La Campagna del 1796 nel Veneto
Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi)
di Eugenio Barbarich
Tip. E. Voghera Roma
1910 pagine 199

   





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