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      Tale formazione era pure la normale per il combattimento(249).
      Ogni divisione era comandata da un capitano o da un sergente maggiore: si suddivideva in mezze divisioni, e queste ancora in plotoni di manovra.
      Le evoluzioni principali consistevano nel raddoppiare le file e le righe, nel serrarle, nelle conversioni, nello spezzare la fronte, nel formare le colonne ed i quadrati, nelle contromarce e nei fuochi.
      Per raddoppiare le file i soldati di ciascuna fila si spostavano lateralmente ed entravano nella distanza di circa un passo che intercedeva di solito tra uomo ed uomo. Quando il movimento doveva eseguirsi sulla destra si spostavano le file pari, se a sinistra si spostavano invece le disparì.
      Le conversioni si effettuavano a perno fisso e per ottenere il necessario contatto facevasi assai spesso porre ai soldati le mani sui fianchi, alla costumanza tedesca. Le contromarce facevansi per righe e per file.
      Per eseguire i fuochi si serravano le righe da petto a schiena, cioè si annullava l'ordinaria distanza di circa un passo che esisteva tra le righe medesime. V'erano fuochi così detti di riga, di mezze divisioni, di plotoni, da fermo e marciando, cioè alternandosi le righe nello sparare usufruendo all'uopo degli intervalli interposti. Contro la cavalleria si formava il quadrato, sia da fermo che in marcia, armando le baionette e sostenendo l'urto.
      Il libro del maresciallo Schoulemburg trattava oltre a ciò del servizio territoriale, o di piazza, del modo di accampare e di accantonare un reggimento e le unità inferiori ad esso, di porlo in marcia con le misure di sicurezza e di scortare un convoglio.


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La Campagna del 1796 nel Veneto
Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi)
di Eugenio Barbarich
Tip. E. Voghera Roma
1910 pagine 199

   





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