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      La piccola piazzetta, detta del Bocchetto, che è dinanzi alla gradinata del tempio, divide il portico che si estende per lungo tratto sino al teatro Sociale. Lo spazio era ingombro d'ogni sorta di gente, l'occhio avido del giovine ben si internava tra quella folla compatta, ben egli si rizzava sulle punte dei piedi per guardare al disopra delle teste che rasentava collo sguardo, ed impaziente borbottava a mezzo labbro tronchi detti. Perchè un fremito l'investe così improvviso?... Perchè i suoi occhi mandano un sì vivo lampo di gioja?...
      — È già tardi, mamma, disse una voce dolce e soave a pochi passi da lui, e la leggiadra giovinetta, dalla cui bocca erano usciti quegli accenti, trascinava dietro a sè verso il tempio una donna di posato e nobile aspetto, per un lembo della sua veste di seta nera con vezzosa impazienza.
      Dal labbro di Carlo uscì un grido soffocato, guardò la folla che gli stava d'innanzi a guisa d'un guerriero che misura d'un colpo d'occhio la forza del nemico... strinse i gomiti e si dispose a farsi largo... Dal tempio s'udì un modulato tintinnir di campanello... a quel suono la folla cadde ginocchioni, ed egli si vide ritto e come piantato in mezzo ad un livello orizzontale di larghi capelloni di paglia e di cuffie a nastri rossi, che gli si incurvarono d'innanzi come capi di spiche al subito soffiare d'improvviso vento.
      Mancatogli il punto d'appoggio alla violenza spinta che aveva intenzione di adottare per farsi breccia sino al punto calamitato che avevalo attratto sì pneumaticamente, egli spinse i suoi due pugni inarcati nel vuoto, e barcollò urtando coi ginocchi contro la testa o per meglio dire, contro l'enorme cappello sotto cui era affondata la grigia testa d'una vecchia ottantenne, e di cui si fè punto d'appoggio per non battere il naso su qualche punto prominente che la troppa devozione metteva ad un livello indiscreto.


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Adelia
di Ulisse Barbieri
1867 pagine 26

   





Bocchetto Sociale Carlo