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      La libertà rischiara gli antri delle sacristie e dei conventi, delle scuole d'ignorantelli e delle suore della carità; gli ospizi, i confessionali, l'alcova dell'agonizzante dove si racimolano le eredità. E quindi, il clericalismo, questo vomito nero dei popoli, perde l'efficacia.
      Il conquasso del clericalismo mantiene il conquasso della potenza temporale del papa, e libera l'Italia dalle noie della diplomazia francese, e dalle ansie di guerra con una nazione di cui dovremmo secondare i destini.
      Il regime della libertà poi, cui mena con sè la forma repubblicana, fiacca l'incentramento della forza politica, e perciò scongiura le velleità bellicose, i disegni ambiziosi, il militarismo e la burocrazia. La Germania può intendere dunque a costituire la sua unità ed allargare l'azione della sua libertà politica.
      Col regime repubblicano, la Francia si ripiega in sè, non si allarga e traripa oltre l'Alpi ed oltre il Reno. Essa si mette all'opera delle riforme interne, come l'Inghilterra, e dismette le audacie delle conquiste; regola la casa sua e non vigila la casa di altrui; si espande per la libertà, non per gl'interventi; costituisce una nazione per la nazione e con la nazione, e non rumina, nel rancore, come sfasciare, umiliare, signoreggiare l'Alemagna e l'Italia, che lavorano alla loro indipendenza ed al loro consolidamento.
      La Francia è una nazione magnetica e simpatica. I popoli che la attorniano, lungi dall'avere astii ed invidie contro di lei, non sono che troppo proclivi ad imitarne perfino le stravaganze e le inezie.


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Gli incendiari della Comune
di Ulisse Barbieri
Legros Felice Milano
1871 pagine 143

   





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