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      Le Tuilleries sono distrutte verso il giardino, in tutta la lunghezza dalla via Rivoli al quai; l'ala del padiglione di Marsan subì la stessa sorte fino al ponte di incontro coll'antico Ministero di Stato.
      Verso il fiume, l'incendio potè essere domato un poco al di qua di questa linea. Per conseguenza, il Louvre e tutte le sue collezioni sono salve. Il Palais-Royal propriamente detto, cioè le parti che contenevano gli appartamenti di residenza, non esiste più.
      La parte superiore della galleria di Valois è stata avvolta in questa distruzione.
      La galleria d'Orléans, la galleria Montpensier ed il Teatro Francese sono stati preservati.
      Il vasto agglomeramento di costruzioni che comprendeva l'albergo del Louvre ed il magazzino dello stesso nome, è devastato in tutta la sua estensione.
      Da un rapporto spedito al ministero dell'istruzione pubblica da delegati mandati a Parigi, rilevasi che della biblioteca del Louvre non resta più un solo volume.
      In faccia a questa tremenda realtà, Thiers aveva il coraggio impudente di dire all'Assemblea che le truppe sono degne dell'ammirazione di tutta l'Europa, che i soldati fecero prodigi.
      La mattina del 26, il generale Liszy si era impadronito della Salpetriére, mentre altri generali occupavano differenti altri punti. La resistenza è dai versagliesi incontrata sulla piazza del Chateau d'Eau. È qui che rimase ucciso il generale di brigata Leroy de Dais. Gli insorti difesero accanitamente la barricata innalzata all'angolo della rue du Temple e del boulevard.


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Gli incendiari della Comune
di Ulisse Barbieri
Legros Felice Milano
1871 pagine 143

   





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