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      A Versailles un capitano degli zuavi di Charette propose di consegnare tre prigionieri colti colle armi alla mano, alla scuola d'anatomia, perchè fossero operati vivi, e la proposta fu accettata ad unanimità.
      Gli eroi di Charette, avevano ben diritto di divertirsi!...
      Sulle pubbliche piazze furono violate le donne e poi scannate.
      Ad un fanciullo che piangeva, si gettò la testa di sua madre.
      Al Chatelet si facevano passare da due porte i prigionieri che erano sommariamente giudicati.
      Per una si andava alla deportazione; dall'altra in un cortile dove un caporale e dodici soldati sbrigavano la faccenda.
      Su 300 prigionieri rinchiusi in quel cortile si fece tirare con la mitraglia.
      Pesiamo su una medesima bilancia i fatti degli uni e degli altri. Da qual parte traboccherà essa?...
      Deploriamo pure gli eccessi della Comune, ma cosa diremo delle infamie legali del Governo di Versailles?...
      Ma mentre i federali morivano sulle barricate, chi sa dirci quante braccia comprate dagli Orléans, dai Bonapartisti o dagli stessi uomini dell'Assemblea di Versailles erano intente a lordare con infami atti, con furti e con incendii quelle barricate che volevano insudiciare, perchè abominata restasse persino la memoria dei caduti?!...
      Fate il processo al fulmine!... come disse Vittor Ugo del 93, così può dirsi della Comune. La Comune non fu che una conseguenza degli errori dell'Assemblea, del modo fatale, indecoroso, subdolo, con cui furono condotte le cose!... Nacque dalla sfiducia, che colpì gli uomini del Governo, sfiducia che essi stessi meritavano.


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Gli incendiari della Comune
di Ulisse Barbieri
Legros Felice Milano
1871 pagine 143

   





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