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      La terra è serva, e chi v'ha stanza, del pari. Non c'è modo di uscirne; qui l'aria rende servi coloro che la respirano. Commendati, ligii, o censuarii (chiamali con quel nome che vorrai) e' son tutti soggetti a prestazioni e a tributi, e non hanno un'ora di bene. Una volta e' sono richiesti di riparare le fortificazioni del castello; un'altra volta di battere il grano e di trasportare il vino del padrone; un'altra sono chiamati per la guardia notturna; un'altra ancora per ferrare i cavalli. Un dì si paga censo di grani, di farina, di miele, di vino; un altro di capponi, un altro di pane, carni e prosciutti. Ottieni un'esenzione? Paghi. Un diritto di pascolo? Paghi. Un diritto di pesca? Paghi. Dimori in una borgata e ci capita il marchese colla sua masnada? Devi dargli l'alloggio e fargli la spesa, uno o più giorni dell'anno, o pagarne in moneta il riscatto. Il marchese marita sua figlia? C'è taglia sopra i vassalli. È preso in guerra? C'è taglia. Arma cavaliere il figliuolo, o cavalca fuori del marchesato? Taglia, sempre taglia. A te muore il padre? Paghi, per potergli succedere. Ti ammogli? Devi dare al marchese un presente, perchè consenta alle nozze, e riscattarti con una somma non lieve da un certo diritto fastidioso, ch'egli ha, di levar le primizie. -
      Qui il Sangonetto si fermò per pigliar fiato e per vedere che senso facevano le sue argomentazioni sul suo malinconico sozio. Ma Giacomo Pico, o non gli desse retta, o non credesse di doverlo contraddire, taceva. E allora Tommaso, con quell'aria di trionfo che già s'è notata, proseguì l'invettiva.


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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





Sangonetto Giacomo Pico Tommaso