Pagina (59/304)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tu fedel servitore della casa, tu valoroso cavaliere, tu messaggiero accorto e sicuro, tu anima d'ogni più malagevole impresa, che non dovevi riprometterti, in ricompensa dell'opere tue? Ma no; tu eri e resti un vassallo e la donna che desideri, che credi di aver meritato, te la ruba il primo venuto, perchè gli è nobile e signor di castella.
      - Ah, tu sai?....
      - Certamente; un Cascherano, conte di Osasco, che è un borgo di là da Torino. Questo matrimonio è una sorta di rifugio, e il marchese Galeotto, alla disperata, l'ha scelto. Poteva dare la figliuola ad uno di questi Adorni, che, cacciati da Genova, sono venuti ad appoggiar la labarda da noi e a congiurare contro la patria loro. Ma questo era il peggio dei peggi. L'ha negata a un Fregoso, che è doge, ma che potrebbe essere rovesciato da oggi a domani; non poteva pensare a un Adorno, che, anco tornando in alto posdimani, potrebbe dar la capata a sua volta. Quella è gente instabile e non c'è da far conto sovr'essa; meglio un nobile di là dai monti, che ha meno grandezza di nome e più sicurezza di stato. E ad un di costoro, che niuno sapeva chi fosse, si sacrifica il valore, la divozione, l'amore infinito di Giacomo Pico. Donde tu devi vedere che sorte di virtù siano queste tue, e come ben collocate!
      - Ah, io ne morrò! - prorruppe il Bardineto, cacciandosi a furia le mani nei capegli.
      - E dàlli, - soggiunse Tommaso. - O non ci hai proprio nient'altro da fare? Ma sai che mi faresti uscire dai gangheri? Infine, che cosa desideri? per che cosa ti arrovelli?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





Cascherano Osasco Torino Galeotto Adorni Genova Fregoso Adorno Giacomo Pico Bardineto Tommaso