Pagina (77/304)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma spero che non andrete più oltre.... Nella mia osteria!... E che dirà il magnifico marchese quando saprà che avete fatto uno sfregio a suo genero.... al magnifico signor conte di Cascherano.... a un gentiluomo di quella fatta? Nobilissimo signore, per carità, non date retta alle offese di quel giovinastro. È un matto, credetelo.... e ai matti non si presta orecchio. -
      E intanto che così parlava a frasi spezzate, come voleva lo stato dell'animo suo, mastro Bernardo, aiutato e costretto dal Picchiasodo, gli veniva mescendo il vino nel bicchiere.
      Giacomo Pico a cui rinfiammavano lo sdegno le allusioni matrimoniali dell'oste, perdette a dirittura la pazienza al sentirsi dare di giovinastro e di matto.
      - Taci là, vecchio rimbambito! - gli disse, schizzando rabbia dagli occhi.
      - Rimbambito a me? Sciocco presuntuoso.... villan rifatto.... serpicina riscaldata, per amor di Dio, dai nostri signori...
      - Ohe, dico, mastro Bernardo, non mi spandere il vino; e' sarebbe peccato mortale! - gridò il Picchiasodo, affannandosi a rimettere in equilibrio il vassoio, che andava di qua e di là, secondo i movimenti impetuosi del vecchio stizzito.
      - .... E v'hanno tirato su, - proseguiva mastro Bernardo, montando in furore, - vi hanno rimpannucciato, messo all'onore del mondo, perchè vi crescesse la superbia fino al punto di.... Ma vedete un po' l'ambizione! Credersi degno di sposare la figlia del marchese!... Un vassallo!... un servitore! Andate là, messer Giacomino; io sarò un vecchio rimbambito, ma voi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





Cascherano Bernardo Picchiasodo Pico Dio Bernardo Picchiasodo Bernardo Giacomino