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      Nicolosina avrebbe potuto rispondergli che, ottocento sessant'anni prima di lei, un'altra donna, la bella figliuola del duca di Baviera, aveva riconosciuto Autari, il re dei Longobardi, tra que' medesimi ambasciatori che egli mandava a chiederla in moglie; questo argomentando dal fatto, che il mentito messaggiero aveva osato stringerle la mano, mentre ella gli profferiva la coppa ospitale. Chi altri, se non il suo futuro sposo, avrebbe ardito diportarsi seco lei in quel modo?
      Nicolosina non gli rispose colla storia alla mano, che a dir vero non l'aveva presente. Per altro, come era simile il caso, doveva riuscire simigliante il concetto.
      - Chi altri, - domandō ella per contro, - chi altri, se non il conte di Osasco m'avrebbe parlato in tal guisa? Ma dite, messere, come siete voi qui? Non avete ricevuto la lettera che v'ha mandata mio padre?
      - L'ho avuta; - rispose egli inchinandosi, - ma potevo io accettare la libertā che il marchese Galeotto cosė nobilmente mi offriva! Vi avevo chiesta, o madonna, sulla fede della vostra bellezza ed ero grato ai vostri di avere accolto con benevolenza la domanda di tale che non č imperatore, pur troppo, nč principe, per reputarsi degno di voi. Sono venuto a chiedervi ancora una volta, e sono felice, dopo avervi veduta, che il mio cuore e il mio debito di gentiluomo non si trovino oggi a contrasto, come sarebbero stati veramente, e con grave danno del cuore, se la divina che ho incontrato pur dianzi non fosse stata madonna Nicolosina del Carretto.


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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





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