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      Devoto femineo sexu
      ; con queste parole lo celebrava la liturgia cristiana, che non aveva ragioni per dire lo stesso degli uomini. Gran mercè se gli uomini, i quali si accontentavano di assistere ai divini uffizi dall'ingresso della chiesa, non impedivano alle donne loro di chiedere consiglio nei casi gravi e conforto nelle afflizioni ai ministri dell'altare. I quali, poi, al tempo di cui narro, andavano distinti dal comune degli uomini per istudio di lettere, e per quel po' di dottrina che vien dallo studio, in una società generalmente rozza e ignorante.
      Così, accostandosi qualche volta al tribunale di penitenza, secondo il costume del suo sesso, la bella Getruda ascoltava i consigli del canonico Ansperto, e si sentiva dire due o tre volte l'anno che il demonio non tenta la creatura soltanto con le immagini d'amore, ma ancora e peggio con quelle della vanità e dell'ambizione. Queste, a detta del venerando ministro, avevano già perduto più donne, che per la parte sua non avesse fatto l'amore. Il quale, come sentimento naturale dei figli d'Adamo, e nella sua essenza non reo, poteva anche volgersi a bene; laddove dall'ambizione e dalla vanità, particolarissimi sentimenti del grande ribelle, non era a temer altro che male, affanno e delusione in questa vita, desolazione e dannazione nell'altra.
      - Tu non ami, figliuola, e fai bene, - diceva Ansperto alla bionda Getruda. - Cosi ti prepari, obbediente e pura, ad amar l'uomo che tuo padre ti destinerà. Ma poichè il cuore è libero, e la tua mente può troppo esaltarsi alle lodi del mondo, io ti esorto a non voler guardare troppo alto.


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Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1909 pagine 213

   





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