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      - Capisco.... - diss'egli invece - capisco.... vivi ignorata nella tua dimora campestre; come il giglio delle convalli. Serbati pura com'esso, figliuola, e Dio ti guardi dall'aspide velenoso, che striscia tra l'erbe e i fiori, tutto inquinando della sua immonda bava. Così vengono ancora all'animo delle fanciulle i brutti pensieri, ed io non posso prevedere chi possa ispirarli. Ben posso raccomandarti di scacciarli da te, di sottrarti ad ogni tentazione, obbedendo ai consigli di tuo padre.
      - Non voglio Marbaudo! - ribattè l'ostinata Getruda. - Iddio può forse comandarmi, per obbedienza a mio padre, che io sposi un uomo che non mi piace, e per cui egli non mi ha ispirata nessuna inclinazione? Debbo io obbedire, certa di odiare quell'uomo a cui apparterrò?
      - No, figlia mia, non devi andar incontro a questo pericolo. So bene che avversioni e ripugnanze non si vincono, neanche quando sono irragionevoli. È già molto che noi speriamo di poter vincere le nostre affezioni, quando sono colpevoli.
      - Ebbene, - ripigliò Getruda, - anzichè diventar cattiva, accettando un uomo che non amerò, preferisco invecchiare nella casa dove son nata. E dicano pure che nessuno mi ha voluta; io non mi lagnerò. Del resto, non si può fare il bene, anche restando a custodire la casa?
      - Certamente, - rispose il prete; - e così fecero donne di santa vita, meritando la lode degli uomini e il favore di Dio, Marta e Maddalena vissero senza marito nella loro casa di Betania, ed ambedue, seguendo i precetti di nostro Signore, meritarono di giungere alle beatitudini celesti.


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Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1909 pagine 213

   





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