Pagina (82/213)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dei suoi discorsi sa già qualche cosa il lettore. E poi, si parla sempre bene quando si trova un orecchio disposto ad accogliere la vostra parola. Rainerio parlò lungamente, volentieri ascoltato da quella imitatrice di Fredegonda.
      Ma intanto si venne ad un punto della strada ove era prudente consiglio che il castellano si fermasse, rinunziando alla bella compagnia di Getruda.
      La chiesuola di San Donato era vicina, e laggiù nel fondo si vedeva il tetto di pietra della casa degli Arimanni.
      - Posso io dunque sperare, - disse Rainerio, prendendo la mano della fanciulla, - che Ansperto, con le sue esortazioni, non abbia troppo mutato il tuo cuore? e che le grandi cose che io farò per la tua elevazione mi meriteranno qualche favore?
      - Ah, le grandi cose! - esclamò Getruda, ridendo. - Bada, o mio signore! Io vedo una congiura di tutti, contro il tuo bel disegno. La povera Fredegonda cadrà nelle mani di qualche rustico marito, prima d'incamminarsi a diventar regina, nelle maravigliose contrade che tu le hai decantate.
      - E sposeresti Marbaudo?
      - O lui, o un altro, prevedo che mi opprimeranno tanto!...
      - Oh, non sarà! - interruppe Rainerio. - Tu prevedi; io provvederò. Nè Marbaudo nè altri ti avrà. Rustica gente, tu l'hai detto, e non degna di te! Vedi quel prato, che si stende dalla cappella di San Donato fin sotto al podere degli Arimanni, dove alloggia il prescelto di tuo padre? Orbene, il tuo Marbaudo lo ha falciato, per gran valentia, nello spazio di otto giorni; e perchè ha fatto questa grande impresa, vorrebbero dargli in moglie Getruda!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1909 pagine 213

   





Fredegonda Getruda San Donato Arimanni Rainerio Ansperto Getruda Fredegonda Marbaudo Rainerio Marbaudo San Donato Arimanni Marbaudo Getruda Rainerio