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      Ed esse mi dicono: - Siamo deboli, siamo fiori, siamo profumi, siamo memorie, siamo angioli! Siamo sorelle, siamo vergini! - Voi credete! Queste parole per me sono la più possente religione, quella che non si insegna dalle madri nelle nostre preghiere da fanciulli, quella che non ho trovato davanti agli altari della indulgenza, quella che non ho cercato alla scienza e quella che, vizioso e scettico e rachitico, il mondo irride. Una religione celata in fondo all'anima, colle più tremende battaglie alla materia, colle più arcane gioie dello spirito, piena di misteri, di fede, di speranza, senza esame, senza egoismo, colla gran voce della natura che ci vuole buoni, con Iddio che ci vuole infelici!
      Ed è in nome di questa religione che non può offender voi nella vostra memoria nè nelle vostre speranze, ch'io vi dico: - Sorella, coraggio! Se le mie parole, disperse alla folla, mi tormentavano tanto, se le mie fatiche non aprirono mai una via, se le mie speranze d'Arte sono cadute, Dio è stato buono, ha voluto darmi le delusioni e i dolori, per darmi un segno della religione del sentimento, ha voluto togliermi ogni coraggio, per darmi poi la fede perchè io ripetessi a un'anima queste parole e con sicurezza. - Coraggio! - -Se mi apparecchia un avvenire sa che c'è quest'anima a benedirmi, a pregare per me. E a Dio mi sono sempre confidato così: - Ella non mi ha fatto male e desiderando sempre che Tu la rendessi felice, io non mi sentivo mai egoista! Ella fu un gentile ideale che mi rifulse nella mestizia di una vita arida e senza scopo: mi accompagnò nella solitudine e negli studi: forse non dimenticò.... Se la mia voce può farvi del bene, Lidia, se questa parola coraggio non vi suona banale da me, se l'espandervi vi sgroppa l'affanno dei giorni tristi, ricordatevi che non siete sola sulla terra, che io vi pongo tra le visioni più pure delle mie ore tranquille, e ardenti, che io credo in Dio e in Voi, che anche le vostre lagrime mi sono care, ch'io credo in Dio ed amo l'amoroso ideale della dolcissima Maria.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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