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      - A notte ho pensato che ti ho scritto della mia comunione: se alcuno dei miei amici avesse visto quelle righe! E che? Sono superbo.
     
      26 marzo. - Sono inquietissimo.
     
      27 marzo. - Ieri ho riletto la Tua lettera del 13 febbraio. Ho bevuto del bromuro di potassio. I miei nervi si sono acquietati; le idee sono sempre le stesse. Come sono contento quando dormo: non penso più! - La ballerina ciarla, è allegra e guarda i fiori.... O fortunati coloro che si innamorano di una femminaccia che possono mantenere!
      Rammenta, rammenta, e spera, e spera, o fanciullo, e intanto diventi vecchio! Gli anni più belli, più ardenti, passeranno.
      Chi avrebbe detto a mio padre, quando comperava questi fogli di carta, che essi dovevano servire agli sfoghi dell'anima mia? Anima appassionata, timida, buona, piena di fede e di speranza, anima che non trova l'anima!
      Lidia, sei tu l'anima mia, io sento! Siamo destinati! - E se Tu morissi? Se io morissi?
      Io scrivo parole, ma chi capirà che sono dolori?
      Da molto tempo coltivo il disegno di andare a Venezia, - la città del mio Tintoretto e della mia Lidia. O padre mio, se tu sapessi che uragani ho nell'anima mia!
      Se in questi giorni di primavera, vedo qualche fotografia di Venezia, mi sento una gonfiezza al cuore, un orgasmo, una melanconia.. .. Pazienza! Pazienza!
      Ma soffri anche tu, Lidia, e hai pensieri orribili e imprechi.... Ed io Ti consolo parlandoti di Dio. Io! In quali momenti mi sento io! - Mi scriverai?
      Un giorno saremo abbracciati, felici, inginocchiati a ringraziare quel Dio a cui abbiamo creduto.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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