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      - O Lidia, il mio futuro non so e non voglio, e non posso sognarlo squallido! - Forse nuove delusioni mi aspettano! ma pure queste illusioni mi sono care, l'unico appoggio alla vita stupida, insoddisfatta, di ogni dì in questa mia repressa giovinezza. Leggete le mie annotazioni... e qualche pagina del Giuliano e dell'Ugo. Se quell'uragano che avevo nell'animo l'avessi traboccato in fatti, che cosa potevo essere io? un demonio! - E sempre, sempre, pensando a Te, mia fanciulla, fra mille dubbi e mille tormenti, ho sorriso e ho confidato in Dio!
      Sera. - Oggi sono stato a consegnare il baliatico in sei povere cameruccie. Che rispetto ho io per quelle povere mamme!
      Come mi commuovo! sento bisogno di riaprire il mio mobiletto e di annotare.... come mi commuovo! Non sono ricchi e sono felici! Qui, ad una finestra vicina, un uomo è affacciato e guarda: lei, non bella, gli appoggia una manina sulla spalla.... Oh felicità! felicità per me! O Lidia, come Ti parlerei io nei crepuscoli! Poesia e fede e amore! Poesia e speranza e vita!
     
      3 maggio. - Jeri mi sono trovato con C. - L'anno scorso di questi giorni accompagnava per Milano la mantenuta. St'anno ha moglie e viene alla Congregazione di Carità: - Sono contento! - mi disse, - ho goduto la mia gioventù.
      È un assioma di questo mondo. Io come godo la mia gioventù? Come mi preparo per Te? Come penso? E come soffro?
      Oh il mondo mi assolverà sempre da qualunque sudicio amorazzo, non mi assolverà d'aver amato una vergine pura e povera e infelice!
      Sera.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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