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      Quando ho studiato che conforti ho avuto? quando ho scritto? quando mi ero inchiodato sulle panche dell'Accademia?
      Io mi sento artista, perchè sto in contemplazione di un raggio di sole che fa luccicare mestamente l'iniziale delle pergamena e vivifica i colori di un angolo di tappeto turco e fa spiccare le ombre del tavolo barocco e polveroso. Io sono artista - melanconico e sognatore.
      Guardo alla libreria polverosa.... O poeti, non vi leggo più! penso che anch'io volevo essere romanziero storico: e, dopo il mio amore, romanziere antico. Incominciai col Buondelmonte e finii coll'abbozzo Tisi.
      Ho qui un vasetto di viole del pensiero. Da sei anni a primavera ho questa gentile compagnia: viole ed illusioni. - I miei amici vedendomi, triste, mi dicono per consolarmi: - Prendi moglie....
     
      29 marzo. - Perchè nulla annotai nel dicembre, nel gennaio, nel febbraio, quando servivo i poveri alla cucina economica? Perchè non scrissi le soddisfazioni dell'anima mia nel fare il bene? E il bene l'ho fatto pensando a Te: ho avuto dolcezza, pazienza, perseveranza, dicendomi: - Lidia mi vede. - Ma chi sei Tu che ti facesti padrona della mia giovinezza? Chi sei? Perchè ti sono così schiavo? Perchè mi fai piangere? Perchè farai piangere mia madre? - Oh alcune volte impreco contro di Te, e ti odio e vorrei che l'anima tua soffrisse come la mia!
      E che? La vita, l'avvenire è dinnanzi a me.... Sì, ma dove le risoluzioni? la forza d'animo? la perseveranza? la fede? - Alcune volte mi dico: - Dimenticarono tanti: dimenticherò anch'io: avrò una famiglia: avrò una carriera.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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