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      Come sono brutto io! La mia poesia bisogna ch'io la tenga nascosta in fondo al cuore, per me, per piangere solo, per pregar solo, per disperare solo! - Alcune volte sogno d'essere lontano, lontano nel mondo, fra gente nuova, sotto un cielo nuovo, con dolori nuovi... O mia mamma, perché ho anche la squisitezza tormentosa di sentire i dolori di certe povere creature che non hanno casa, patria, parenti? Perchè penso mestissimamente a quella disgraziata - elegantissima - che ieri andava al manicomio?
      Ricevo dalla Accademia di Brera dei biglietti di congratulazione per me spediti da Promis, Biondelli, Mongeri. Mi sento incoraggiato. Se potessi arrivare a quel posto! Ma coll'amore dell'arte non si fa carriera!
     
      20 luglio. - Come ti sento, bisogno della mia giovinezza, del mio ingegno, della mia vita! - Lavoro moltissimo pei poveri: ma sento poco la compassione, sento un grande odio per la finzione, per l'inganno, per la umana bestialità! Come gli uomini sono gli autori delle loro sventure!
     
      23 luglio. - Lavoro molto pei poveri. A vincere il mio carattere timido penso sempre: - Essi, i poveri, potrebbero trovarsi al mio posto: io, al loro: se io avessi bisogno? - E lavoro... È volgare la mia vita? O Signore, quando leggo la Tua Bibbia, come ancora nel mio avido scetticismo, ho dei momenti di fede gentile! O Signore, perché mi tormentasti e mi tormenti coll'incertezza?
      Scriverò a Recoaro per far apparecchiare le camere a mia madre e a me. Son spaventato: guardando solo l'orario, e leggendo quei nomi di stazioni venete, mi si stringe la gola.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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