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      E Giulia: - Sì, caro, anche per te.... Ma, ora che ci penso, sai, quelle vernici lustre su tanti cavallucci sono avvelenate. No, no: ci vuol giudizio, noi mamme!
      Gigio, con un fare impaziente, come se dicesse: "Giulia, sei cattiva, lentissima e scompiacente," Gigio, un po' malizioso, spicca le parole: - C'è tempo.
      - E pazienza! Ma scommettiamo?... Stassera non m'hai ancora domandato che cosa pensi io.... Io penso che.... dev'essere un maschietto - e la sposuccia, col mignolo nella bocchina, sorride da inviziatella, simulando un gran mistero: poi da bambina: - Mi porteranno un maschietto, se avranno un po' di giudizio.... perchè lo desideri tu, Gigio, perchè lo desidero io.
      - Capisci....
      - Capisco benissimo.
      - Tutti desiderano così: e poi le cose bisogna pensarle, perchè.... Adesso siamo qui in faccia al mare, ma poi torneremo in città, e.... E passeranno gli anni, gli anni, gli anni. Ho già lo studio avviato, i clienti, il nome, sicuro.
      - Gigio e Guido Augeri.
      - Adagio, adagio.
      - Perchè?
      - Ma che cosa si è detto tante volte a tante?
      - Che cosa si è detto, Gigio?
      - Che le usanze vanno rispettate, che al primogenito io voglio....
      - Vuoi....
      - Al mio primogenito babbo vuole si dia il suo nome.
      - Perchè lo dici ancora?... Ma.... Guido è un bel nome, e se è bello, se piace a me, se deve piacere a te....
      - Ma non è quello di babbo,
      - Ma....
      - Non te l'ho detto anche ieri a notte?
      - Cattivo, perchè mi guardi così? - e Giulia fa sporgere dalla gonna un piedino, poi appoggiando sul tacco altissimo a un ciottolone, lo move febbrilmente, come una linguetta di serpentello tentatore.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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