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      L'amore platonico comparve nel duodecimo secolo, e sorsero i trovatori che inneggiarono la bellezza e i cavalieri che facevano voto di pugnare contro la forza brutale a difesa del sesso gentilissimo. Nei romanzi si disse tanto e tanto, ma.... Una colpa è dei novellieri, i quali crearono tante mandole da far credere che ogni cuore avesse cinque o sei o sette corde armoniche: mentre invece i cavalieri, che partivano per le guerre o le crociale o i pellegrinaggi, trattavano la donna come un usciere tratta un mobile impegnato, coi suggelli e coi visti. Natura umana! Venne il Petrarca: - La bellezza terrena sublima le anime nobili all'amore perfetto della bellezza celeste - e, così strimpellando, cantò, cantò, cantò: ma poteva anche lasciare qualche ninnananna (giacchè ha addormito i lettori) per addormire anche i suoi figliolini, lui.... che.... Messer canonico, chi ve li cullava i vostri, la bionda, la nera o la castagna? - Ogni anima gentile, sì, amando la donna di un altro, o fingendo d'amarla, dalla bertesca dei poeti ne lodava i rigori, i virtuosi rigori, o le compassionevoli concessioni: e così la donna-moglie e la famiglia furono lasciate ai poverini senza garbo, che temevano di avere alle tempia.... l'alloro. Dalla cavalleria platonica l'Italia ebbe l'ordine dei cavalieri serventi: servivano la dama, acconciavano il marito, che li eleggeva leali, devoti, a curargli il sacro deposito. Era il tempo delle calze rosate, delle giarrettiere a ricami, de' nei capricciosissimamente svelati o nascosti, e il servente doveva intendersene meglio d'una cameriera; e il marito saliva in Parnaso, accademico e gingillato, sotto il nome di cortese o di astemio.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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