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      I più bei dì del mio soggiorno li trovo qui ricordati da sette ad otto giornali politici, di quelli che non servirono a involgere niente, tanto grami sono i disutilacci! Essi me li ricordano col loro bollettino meteorologico: questo segnava per noi un'atmosfera da caldaia bollente. Grazie tante: da noi non ho veduto mai termometro, e lo star bene aveva due sole gradazioni superlative. - Sto benissimo. Sto arcibenissimo. - Vuoi di più, mia cara?
      Voi che facevate? I vostri spettacoli cittadini vi persuadevano a quel sonno che non concedeva madre natura, spietata infuocatrice, e la vostra languidezza e i vostri sudori non commuovevano il cielo inesorabilmente azzurro. - Noi che facevamo? Non credere che fossimo qui per essere solo i martiri dell'acqua ghiacciata: stammi ad ascoltare, e tu pure applaudirai.
     
     
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      Entro in argomento, parlandoti addirittura della nostra festa del 24 luglio. Devi sapere che i preparativi servirono a divertire una settimana prima eccitando desideri e impiegando facoltà pensatrici, perchè tutto andasse per bene. Fu aperta una sottoscrizione, fu tenuta un'adunanza, fu eletta una commissione, col nome di una gentile patronessa in capo: abbiti le iniziali dei due signori direttori, - conte colonnello F, commendatore colonnello G. - Un programma venne affisso, e la fama gonfiò le gote, sonando la tromba su a Oropa, per la valle, e giù ai bagnanti d'Andorno e di Cossilla: così per l'entrata principale dello stabilimento sfilarono molte gentili spettatrici, e pel cancello che dà al sentiero dei monti vennero ritrose le guardatrici di mucche, e pieni di voglia i robusti garzonotti.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





Oropa Andorno Cossilla