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      Chiuse le persiane dei primi piani, secchi i fiori degli abbaini, colme le tazzone di birra per gli uomini, e dallo sciame minuto della poveraglia invocati i sorbetti della carriuola tintinnante.... Oh che arsura! oh che sollione! oh che vita! Solo godono un po' di fresco le beghine sdentate, che all'alba lumacano alle chiese chiamate dalla campana pettegola, e i gatti unghiati, che in ogni ora del giorno scappano alle cantine muffe senza buscarsi il raffreddore.... Oh, per carità del buon Dio, venga presto la sera per lasciarci dire: anche oggi è andato! La sera, dopo una passeggiatina calma e silenziosa, si va al caffè, su una piazzuola, dove ci sia un filo di verde e ancora qualche abitino assestato alla persona e qualche scarpetta bassa. Ah! come ci sediamo volentieri! Bell'invenzione, sapete, quella delle seggiole di legno piegato a vapore, leggiere come una galla, col sedere che lascia passar l'aria! Facendoci vento col panama e col fazzoletto, aggiustandoci più in su dei ginocchi le pieghe sudate dei pantaloni, torcendo la faccia a una buffata di fumo caldo che c'invia il vicino, ed occhieggiando: - Il tale? - si domanda. - È andato in campagna, alle acque, ai monti, al mare. - Sì? - Sì. - Eh! ci andrei anch'io, se.... - Che cosa? - (Non si vuole confessare la verità e si dice:) - Se non avessi affari! - Si è pigri, sissignori: si temono i bauli, il viaggio, le novità, l'eleganza, le donnine.... Passano i giorni e i giorni: si rimane soli. Il tale? Partito. Il tal'altro?


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





Dio