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      - Ed è ammalata?... - Di cuore!...
      E qui uno scroscio di risa maliziose e contente.
      TEA.
     
     
     
      II
     
      Da Alagna (1205 metri).
     
      Ho passato l'imponentissimo Col d'Ollen (2909) ed eccomi alla tanto rinomata Alagna: un paesetto cacciato giù, nella Valle della Sesia, ai piedi delle Due Gemelle. Come sono cari questi châlets! Murati al piano terreno, che serve per stalla e cantina, s'alzano in legno di larice rosso, ricinti nei due o tre piani da ballatoi assai sporgenti, e finiscono con un grazioso cuspide, qualche volta frangiato. Ma bisogna vedere le finestrine, le panche, le balaustrate, le scalucce! Sembrano costrutte per i pittori o per gli innamorati.
      All'ombra dei larici quale tranquillità! Per queste straduzze quale oblìo! La chiesa spicca col bianco campanile e colle sue mura fra l'intonazione bruna e violastra della valle. E vicino, anzi intorno alla chiesa, si stende il cimitero colle cappelline della Passione.
      Mi dicono che la prima capanna sia stata costrutta da un Enrico Staufacher: la piccola colonia crebbe a poco a poco, diventò paesetto, si spopolò per le emigrazioni degli Alagnesi in Isvizzera, in Francia, in Germania, in Ispagna, ma gli esuli volontari tornarono ancora e con danari acquistati coll'arte dell'intagliare legni e dipinger soffitti; il paese s'arricchì, l'amore al luogo natìo è spiccatissimo e gentile. Alagna vide sorgere belle casine e decorarsi la sua chiesa.
      Ora ha il villino Grober e lo châlet del cavalier Farinetti, delizie da mettere nella scatolina colla bambagia.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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