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      .. Chiudo i fogli del mio taccuino, condannando al vostro oblìo tanti altri nomi illustri, perchè voi, le mie signore, vi spazientite quando io piglio la penna d'oca del professore, e, badate! torcete anche la faccina dal muso riccioluto di messer Nicolo Tron, patrizio veneto, che, col busto sì impettito, dalla sua nicchia rococò sul palazzo municipale, guarda giù la Schio nuova, come un nonno la sua nipotina diletta. Ma io vi condanno a prendervi l'inscrizione latina e il numero romano. Nicolao Trono, equiti divi Marci, utilium artium patrono scientissimo, primi Scledi mercatores m.h.p.p.a. MDCCLXXII. Questo magnifico signore, per la Repubblica ambasciatore in varie contrade d'Europa, dall'Inghilterra, dall'Olanda, dalla Francia, imparò a conoscere e a derivare macchine, sistemi opranti per l'arte della lana, che, stabilita in questa vallata nel secolo XIV, subiva le fortunose vicende della vita politica italiana. Per opera sua principalissima, nel 1738, sotto la firma Stal e Conig, coi capitali di vari soci, sorse un opificio con 44 telai, 500 impiegati nell'arte, su 4000 abitanti di Schio, nel luogo ora occupato da parte della sezione Rossi del Lanificio, verso il giardino, sulla via Palestro. Subite varie mutazioni, l'opificio di Schio, nel 1818 pel prezzo d'it. L. 7800, era arricchito del primo apparato di macchine a cardare, per opera del benemerito signor Francesco Rossi, il padre dell'illustre senatore Alessandro, unitosi allora in Società col signor Eleonoro Pasini, padre del geologo fu senatore Lodovico.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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