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      ... - E i villeggianti pieni di galanterie? E i contadini che hanno fame? E gli orfanelli dell'Ospedale? E i morti? - Oh eravamo di dentro, colle fila d'oro dei destini in mano, colla gioia di tre vite tutte felici, colle speranze di tre cuori tutti innamorati!... E si fantasticava, si fantasticava.... Era un mondo senza oro e senza pensieri....
      Sì, sì, che affrettavamo i minuti e i desideri!
      Il nostro bambino sarebbe cresciuto giorno per giorno.... O mia cara, i suoi piedini battono già risoluti sulle tue ginocchia: ed ecco le gambette le affagottiamo in due gran calze rosse, e le calcagna le affondiamo in due scarpine piatte: e, ondeggiando, come un nonnuccio senza bastoncello, e brancolando, e due, tre volte acculattando d'un botto (ti sei fatto male?) ecco, eccolo.... ahi!... Piccino, tu corri troppo! Eccolo da una canestra piena di guancialetti da popattola e di cuffiette a mezzi gusci d'ova, eccolo a uno scrittoio ingombro di carte, senza una sola poesia stampata: da te a me.....
      Il nostro bambino sarebbe cresciuto giorno per giorno.... Diventiamo vecchi anche noi? Oh i bei vecchietti!... Mia cara, ecco finalmente s'imbianca un'alba di dicembre. Pel buio della pianura suonano le campane gioconde: dicono che in cielo cantino gli angioli, mandando giù le parole latine a tutti i presepi delle monache e dei marmocchi: per le viuzze del paese alla chiesa s'avviano i contadini puzzanti di frustagno: di là, di là, di là, dalle contrade polverose della storia sacra si mettono in carovana i Re Magi coi carrioni d'oro e colle barbe d'argento.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





Ospedale Re Magi