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      Il Beda giaceva colle pagine sfogliate e aperte contro il suolo, come un uccellaccio della notte caduto sopra una tomba: e il fattore mi diceva:
      - Suo zio canonico di quest'ore non li toccava mai certi libroni.
      - Ed è morto solo.
      - Solissimo.
      Cogli occhi sonnacchiosi io guardavo la stella sempre alta, fulgida, azzurrina: e la biblioteca mi pareva più triste, più fredda, più antica.
      Oh i Magi non si fermeranno mai a un davanzale tanto deserto!
     
     
     
      QUARESIMA.
     
      Devoted in the stormiest hour.
      BYRON.
     
      O da una bruna siepe d'ortaglia verso il bastione rompesse fuori un canto sonoro di gallo: o da due finestre umidiccie in tutta la facciata sonnolenta di un collegio di suore venisse trasodando un barlume di luce giallosa su un corso solitario; o sotto i pilastri di un foppone suburbano si raccosciasse pigramente la solita povereila del mattino, il fazzoletto a gronda sugli occhi, la polenta e il rosario nelle mani, a guardare la folla bianco-nera delle croci: - v'è chi di voi ha udito la prima voce della Quaresima? Chi ne ha indovinato gli sguardi? Chi se l'è veduta innanzi nella sua lercia e sconsolata figura?
     
     
     *

      * *
     
      All'alba le vie popolari della città sembravano sfondare giù giù in un sonno cenerugiolo: chiuse le botteghe, chiuse le porte, chiuse le finestre: le gronde, le altane, i comignoli perduti in una nebbia torpidiccia; il selciato sudicissimo: i lampioni dormigliosi: il cielo d'un colore di gesso annacquato. E va, e va, e va, non c'era in volta anima nata.


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Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero
Fratelli Treves Milano
1885 pagine 355

   





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