Pagina (6/359)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Molte persone infatti s'erano adunate sul molo che forma l'ala destra del porto di Como, ed è praticabile a guisa di terrazzo, tutte curiose di vedere un grosso naviglio che, sicuro dominatore delle onde, si muove per meccanica interna forza, superando in corso quelli spinti dal vento, spettacolo che sebbene in allora da più di un anno si rinnovasse due volte ogni giorno, non aveva saziata la cupidigia degli ammiratori per quell'interno senso di compiacenza e d'elevatezza che si prova nel contemplare le potenze della Natura soggiogate e direm così ammansite dall'industria dell'uomo. Dopo pochi minuti un mormorío universale annunziò la comparsa del Lario al di là del picciolo promontorio di Geno, che innanzi a Como chiude a destra la vista del lago, se ne era già veduta l'ampia bandiera sventolare presso la grossa canna da fumo, e un momento dopo mirossi spuntare tutto il corpo di quella nave, ed avanzarsi di qua dal promontorio in dirittura al porto.
      Scendiamo subito, ed affrettiamoci a porci in una di quelle barche che ci condurrà all'incontro del battello onde appena si arresta poter salire ad esaminarlo minutamente
      .
      Così disse il Marchesino, e la Contessina ritrattasi tosto dal balcone, si pose in testa un cappello di finissima paglia dalla cui larga ala ricadeva un verde velo, e dato a lui il braccio, discesero frettolosamente le scale, seguiti dal Conte che camminava a tutte gambe.
      Pochi passi fuori dell'albergo sta l'acqua del porto, e vi son barche d'ogni grandezza schierate ili semicerchio, uncinate alla riva: colà stavano i barcaiuoli, affaccendati alcuni a disporre i navicelli, altri a raccogliere i passeggieri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





Como Natura Lario Geno Como Marchesino Contessina Conte