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      Or mi debbo partire (disse; e Rina, nel cui volto vedeasi il mirabile contrapposto dell'esitazione del pudore e della somma vivezza del sentire, al suono di quelle parole alzò lo sguardo), ma mi rammenterò pur sempre della casa di Falco e di chi mi ha tanto cortesemente accolto: qui ebbi salva la vita e qui volerà ad ogn'istante il mio pensiero
      .
      Voi che abitate un castello, rispose Rina dolcemente, un gran castello lontano sul lago, come mai potrete ricordarvi di questo casolare? Forse allorquando la vostra barca passerà innanzi a Nesso, guarderete a questo tetto, sotto cui riparaste una notte, come noi miriamo le capanne poste sui monti che ci difendono dalla pioggia
      .
      Se in quelle provaste ciò ch'io qui m'ebbi a sentire
      , replicò Gabriele fatto più franco e sicuro dal parlar di Rina, "non riuscirebbevi agevole lo scordarvene un istante: l'impressione delle ore qui trascorse mi sta sì fitta in petto, che non è possibile che si cancelli giammai, e mio unico desiderio non altro sarà, che di farvi almeno una volta ritorno".
      Abbenchè di tali detti non fosse aperto a Rina tutto il significato, s'accorse ella però che con tenero intendimento erano stati pronunciati, poichè la fisonomia di Gabriele affettuosamente avvivata nell'esprimerli, i di lui occhi fissi su lei con tutta eloquenza le parlarono direttamente all'anima coll'evidente linguaggio dell'amore: ella nè osò nè seppe rispondergli; solo rivolse in lui sì scintillanti i proprii sguardi, che ogni argomento di parole sarebbe stato nullo al confronto.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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