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      Furono distribuite elemosine ai conventi d'intorno: per cui si sparse una vaga voce d'uno strano avvenimento accaduto nei Castello, ma non se ne conobbero mai bene nè gli autori, nè la causa, nè il fine. I tre congiurati assassini vennero sepolti nascostamente nel sotterraneo, e tutti gli animi si rivolsero ai fatti più importanti che si preparavano, la cui aspettativa era quivi di massimo e generale interesse.
     
     
     
      CAPITOLO SESTO.
     
      Il dì seguente allorch'aperte sonoDel lucido orïente al sol le porte,
      Di trombe udissi e di tamburi un suonoOnde al cammino ogni guerrier s'esorte.
      Non è sì grato ai caldi giorni il tuonoChe speranza di pioggia al mondo apporte,
      Come fu caro alle feroci gentiL'altero suon de' bellici instrumenti.
     
      TASSO, G. L., C.° I.°
     
      Sul finire di quella burrascosa notte in cui storditi e confusi dall'inaspettato assalto del formidabile abitatore della rupe di Nesso lasciaronsi strappare dalle mani la preda che tenevano di sì certo ed importante possedimento, Alessandro Gonzaga ed i suoi armati giunsero colla nave rotta e sconquassata dal vento e dalle onde alla vista di Como. Scorto che fu dalla città l'inalberato vessillo Ducale, venne dato di subito ordine a varie navicelle che s'affrettassero a recare soccorso a quel legno che mostravasi in manifesto pericolo, poichè vedevasi il suo bordo radere a filo le acque, e i rematori affaticarsi invano per vincere l'impeto del vento che aveva rapidamente cangiata direzione. Quando rimorchiata da freschi e robusti remiganti giunse la nave in porto, il capitano Gonzaga sceso a terra, e ordinato a quartiere il suo drappello, recossi prontamente al palazzo del Governatore della città onde narrargli tutto l'occorso, e procurare di giustificare in quell'evento la propria condotta, ciò che ad esso lui forte premeva, poichè il Governatore era in obbligo di tenere esattamente istruiti con doppio rapporto la Corte Ducale e il De Leyva d'ogni avvenimento relativo alla guerra col Medici, la quale era tenuta per affare di sommo momento, ed a cui stava rivolta l'attenzione dell'intera Milano.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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