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      Il governo però che Dom Lorenzo Mugnez Pedraria esercitava sui Comaschi non era duro troppo nè gravoso, avuto riguardo alle circostanze dei tempi: voleva che nessuna resistenza s'opponesse a' suoi cenni, nessun ostacolo od indugio si frapponesse all'esecuzione degli ordini che venivano da lui emanati, esigendo che gli uomini di tutte le classi indistintamente li eseguissero, ma siccome ei non era per se stesso nè capriccioso, nè spogliatore, nè iniquo, manteneva in Como un regime equabile e scevro di que' tirannici e mostruosi eccessi di cui erano stati sì feraci i tempi del Bosso e del Martinengo. Ciò poi che faceva a tutto suo vantaggio piegare la bilancia di confronto co' due suoi accennati predecessori, si era la castigatezza esemplare de' suoi costumi, per cui non solo rispettava egli stesso, ma costringeva gli altri tutti ad avere scrupoloso riguardo alle donne ed alle fanciulle altrui, nessuna colpa sì severamente multando quanto quelle che in cose di tal fatta si commettevano. Dicevasi che nella sua giovinezza avesse seguiti i costumi alquanto liberi e gentili del Duca di Medina - Celi, sotto il cui comando aveva militato, ma venuto poscia in Alemagna alla Corte di Carlo, e vedendo che l'Imperatore, tutto involto in teologiche disputazioni, ne aveva sbandita ogni galanteria, s'accasò immediatamente con Dona Graciana, figlia del conte di Vandesten di Anversa, e non affisò più mai lo sguardo se non accigliato in volto ad altra femmina.
      La severità del Governatore, sebbene non valesse a por argine a tutti i disordini cagionati dalla sfrenata licenza della soldatesca, giovò non per tanto sommamente agli abitanti di Como, perchè essendo la città a molte riprese piena d'uomini d'armi la maggior parte Spagnuoli inclinatissimi ad ogni libidine, oltre la roba che questi giornalmente al popolo consumavano, oltre il fastidio che dell'albergarli arrecavano, e la necessità in cui ponevano di concorrere i doviziosi colle sostanze, i poveri coll'opera al rintegramento della flotta, alla compera delle armi e delle salmerie, avrebbero eziandio date gravissime molestie d'altro genere e commesse le più odiose e crudeli violenze, se alcuni potenti cittadini Comaschi non avessero ottenuto col mezzo del Pedraria clamorose soddisfazioni a simili ingiurie.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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