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      Chiaro apparisce da tale progetto di guerra ch'era pensiero dei Duci spagnuolo - ducali d'assalire le forze di Gian Giacomo partitamente sui diversi punti in cui si trovavano sparse, per isolare quanto più loro fosse possibile quelle che si stavano con esso lui a Musso, contro le quali dirigendo il maggior nerbo delle soldatesche con impeto vigoroso verrebbero costrette a cedere per la disparità del numero, e la contemporanea moltiplicità degli assalti. Essi supponevano inevitabile dei due casi l'uno: o il Medici prevedendo l'inoltrarsi della flotta Comasca uscivale allo scontro colla sua da Musso, e allora mentre il combattimento era nel massimo calore impegnato tra le navi, i Grigioni calando dai monti penetravano senza ostacolo nel Castello indifeso, e fattisene padroni, toglievano ogni speranza di ritirata e di rifugio al Castellano, le cui milizie, sminuite dalla battaglia, scoraggiate alla vista della caduta del vessillo Mediceo dalle sue torri, sarebbero compiutamente fugate e tagliate a pezzi dalla flotta vittoriosa: o Gian Giacomo, conscio anche dello accostarsi de' Grigioni, non osava abbandonare le mura del suo Castello (chè dividere le proprie forze già scarse a tanto impegno nol farebbe, credevano, il più imperito de' condottieri), e allora la flotta investendo quella fortezza dal lago, li Svizzeri dai fianchi e dalla sommità battendo accanitamente da ogni parte, la diroccherebbero e ne farebbero un mucchio di ruine, sotto cui rimarrebbero sepolti gli ostinati difensori.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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