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      Diede termine ai giuochi nel circo l'arrivo colà annunziato di quantità di vettovaglie e botti di vino, recate entro barche dal Castello, da cui appena scaricate se ne fece larga e pubblica distribuzione, per il che erettesi prestamente nuove tende per tutto quel lido, nell'interno stesso dello steccato i terrazzani colle loro donne e fanciulle frammisti agli uomini d'armi, ai rematori, seduti in gran numero di distinti crocchii, si diedero lietamente a mangiare e vuotar tazze, con chiasso infinito di grida, di scoppii di risa, di canti e di evviva diretti la maggior parte al Castellano, il cui rimbombare giungeva grato e soddisfacente all'orecchio e scendeva al cuore dell'ambizioso Medici, e si spandeva lontano per le sponde, annunzio ai discosti del festevole universale tripudio che regnava sulla riva di Musso.
     
     
     
      CAPITOLO DECIMO.
     
      S'ei non potesseTutto staccare il suo pensier da un trono
      Ch'egli alzò dalla polve?...
      Un Duca ardente di conquiste, inettoA sopportar d'una corazza il peso,
      Che d'una mano ha d'uopo e d'un consiglio,
      Al Condottier lo chiede, e gli comandaCiò ch'ei medesmo gl'inspirò.
     
      MANZONI. Il Conte di Carmagnola. Att. III.
     
      Nel tempo che durarono i giuochi, Gabriele rimasto sempre al fianco di Falco e presso a Rina s'era beato delle più dolci e delle più soavi sensazioni che sia dato provare all'uman cuore. Egli aveva tenuto tenacemente attaccato lo sguardo alle forme dell'adorata fanciulla e sentito nel contemplarle quel compimento di felicità che l'antecedente vaneggiare di sua mente gli aveva lasciato intravedere possibile.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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