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      Come però le vicende facessero vani simiglianti ambiziosi progetti, si vedrà nel seguito di questo racconto.
      Alcuni giorni dopo la battaglia discese dai monti Mattia Rizzo colla sua schiera di cacciatori e di uomini d'armi, poichè s'aveva avuta certa notizia che i Grigioni e gli altri Svizzeri della Lega, conosciuto per mezzo dei montanari l'esito infelice del combattimento navale, avevano interamente abbandonate le montagne e le valli circonvicine. Quest'ultimo favorevole avvenimento venne però controbbilanciato in gran parte dalle novelle che recarono i messi spediti a Monguzzo: narrarono essi che Battista Medici nell'assalto tentato dai Ducali contro quel Castello era rimasto gravemente ferito, buon numero di soldati uccisi, e le mura ìn più luoghi aperte e diroccate in modo, da renderne disastrosissimo e forse impossibile ogni difendimento se il nimico avesse insistito nella sua intrapresa; ma che per buona ventura i Ducali che s'erano duplicati di numero due giorni dopo aver posto l'assedio, al quarto dì scomparvero nel momento appunto che gli assediati si credevano ridotti a disperato partito.
      Ecco come era avvenuto il fatto: Rinaldo Lonato, retrocesso da Lecco, ove, veduti gli apparecchi di difesa, aveva considerato vano ogni tentativo d'espugnazione, era venuto a congiungersi sotto Monguzzo col capitano Tridelberg, che in un assalto dato al Castello, sebbene respinto dagli assediati, aveva fatto loro provare gravissima perdita: allorchè questi duci, congiunte le loro forze, stavano per ispingerle ad una più formidabile scalata, dovettero dimetterne ogni pensiero e partirsi frettolosamente colle loro truppe da Monguzzo, chiamati a Como da lettere pressanti dei Commissarii Ducali e del Governatore Pedraria, i quali appena venuti in chiaro, con indescrivibile cordoglio, della sconfitta della flotta e della morte dell'ammiraglio Gonzaga, paventando una sorpresa del Medici in Como stessa, che si trovava affatto sguernita d'armi e di difensori, si affrettarono a richiamarvi le sparse bande d'armati.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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