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      Il Messaglia, da sperimentato ed astuto negoziatore qual era, cercò ogni via di determinare il Medici ad aderire al pagamento dei quarantamila scudi, esponendo l'incertezza della militare fortuna, il bene della patria, la tranquillità del possesso, e proponendo varie altre concessioni in compenso di quella somma, giacchè era stato il solo bisogno di danaro che aveva costretto il Duca a far tentare quell'accordo: ma Gian Giacomo fu irremovibile, e il feudatario Milanese dovette partirsi da Musso senza avere ritratto il più picciolo frutto dalla sua missione,
      L'infelice successo di queste trattative portò vivissimo cordoglio nell'animo del duca Francesco Sforza, che tante avversità e proprie e dello Stato tenevano di già in continue agitazioni e tristezze.
      Era nell'epoca di cui parliamo prossima a scoccare l'ultim'ora dell'indipendenza del lombardo regime. Dopo il dominio de' Romani, cessato nel quinto secolo dell'era nostra, dopo quello de' Longobardi, de' Franchi e de' Germani, che finì di fatto verso il mille, Milano si resse per tre secoli, sebbene non senza interruzioni, con governo libero municipale; alla metà del secolo decimoterzo i Visconti se ne fecero signori e furono pei maneggi di Giovan Galeazzo nel 1395 investiti dalla Corte imperiale del titolo di Duchi, che serbarono sino al 1447, nel qual anno, morto Filippo Maria Visconte, s'estinse con esso la linea legittima maschile di quella casa e la sua sovrana grandezza. Lungi i Milanesi dal trar profitto da tale favorevole occasione per riassumere gli antichi loro diritti, decaduti pur troppo da quella fama di prodezza e valentía che s'erano acquistata ai tempi del Barbarossa e della Lega Lombarda, giacquero in uno stato d'obbrobriosa anarchia per tre interi anni, nel qual tempo i Capitani del popolo o Difensori della libertà di Milano, che così vollero essere denominati quelli che si posero a capo dell'informe governo della città, nulla mai operarono che all'assunto titolo corrispondesse.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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