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      Per voi, bella Rina, disse, i sassi, gli sterpi, le nevi non sono di maggiore ostacolo al camminare velocemente di quello che lo siano ad altri le distese pianure, e son certo che i cacciatori delle nostre montagne potrebbero invidiare la vostra rapidità quando inseguono le camoscie. Io per me non vorrei essere spedito come siete voi ad altro fine che per potere seguirvi sempre dappresso anche tra i ghiacci e le nevi de' più scabri monti
      .
      Non avreste d'uopo d'affrettarvi per raggiungermi, poichè io rallenterei i miei passi dovunque fossi per attendervi
      ; rispose Rina suffusa di lieve rossore le guancie: e guardandolo poscia teneramente, aggiunse con ingenua ed animata espressione: "Non solo m'arresterei per aspettarvi, ma appena vi vedessi scenderei a voi incontro colla maggiore rapidità. Oh se la prima volta che veniste al nostro casolare di Nesso non ne foste più partito, vi sareste recato con me ne' bei pascoli della mia montagna: io v'avrei guidato nei tanti ameni luoghi sparsi per la valle ove vanno i pastori, e saremmo andati insieme sull'alto del monte ad una vetta da dove si vede quasi sino al vostro castello: mia madre sarebbe venuta molte volte con noi, perchè vi ha tanto caro anch'essa, e dopo quel giorno che ci foste così cortese nella vostra festa di Musso abbiamo parlato insieme mille volte di voi; e, credetemi, desiderava essa pure che mio padre ci avesse condotte colà, per abitare nella casa ove voi volevate che fossimo andate quella sera. Ah! se ciò avveniva noi si saremmo veduti ogni giorno, e non avrei pianto tante volte, nè sarebbe venuta una notte come quella trascorsa da farci quasi morire di spavento".


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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