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      Oh! se potessi lasciarti una volta, maledetta montagna, con tutti i tuoi sassi e muraglie e bastioni e torri che ti stanno addosso, e non vedere altre pietre che quelle ammucchiate in Milano per la fabbrica del Duomo, potrei dire almeno di morire contento! ma temo che non ci sarà mai verso, o Tanaglia, che ti possi sconficcare di qui. Eccole là le navi, son già lontane, e vanno che il diavolo se le porta: il lago è tutto bianco di schiuma; manco male che io mi trovo sul sodo: il giorno va spuntando; è meglio che mi ritiri subito nella mia stanza per dormire un paio d'ore, se oggi ho d'avere la forza da fare tante cose".
      Veleggiavano i legni del Medici rapidamente, abbenchè sobbalzati dalle onde che scagliavano i loro spruzzi a bagnare per sino la sommità delle vele: correva innanzi a tutti il Brigantino veloce e snello come un generoso destriero che anela ad essere il primo a giungere alla meta. Quel celere moto ridestò tutta la primiera energia nell'animo del Castellano; egli conobbe che l'elemento su cui si trovava, davagli sommo predominio sui Ducali, e ne agognò ardentemente la prova. Oltrepassato Rezzonico, ordinò alle sue navi radessero la sponda destra, per mantenersi a sopravvento di quelle dell'inimico, caso che queste non fossero ancora partite da Bellaggio:, giunto però a chiara vista di quella terra, fatto accorto non esservi più alcun legno Ducale colà, contento di ciò, fece drizzare a mancina le prore, e tagliando ritto, per quanto lo concedeva la forza del vento, entrò a gonfie vele nel lago di Lecco.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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