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      Orsola e Rina, venute esse pure a chiudersi là dentro, seppero tosto la verità dei fatti, e svanì per tal modo dai loro cuori anche quel lieve dubbio consolatore che le contraddittorie novelle v'avevano lasciato sino a quel momento sussistere. Maestro Lucio Tanaglia la prima volta che discese dal Forte a visitare quelle donne nella Rocca di Sant' - Eufemia, ove era stato alle medesime assegnato l'albergo presso quello di Margarita sorella del Medici e delle di lui cugine, narrò ad esse con grave cordoglio d'avere veduto egli stesso, la notte che susseguì la terribile battaglia, a seppellire secretamente Gabriele, il suo giovine alunno, nella Chiesa del Castello.
      Il signor Castellano tre ore dopo circa da che fu ritornato colle poche navi a lui rimaste, salito alla Fortezza, mandò il Pellicione a chiamarmi premurosamente (così diceva il Cancelliere per isfogare il proprio rammarico, senza avvedersi di quali punte mortali le sue parole trafiggevano un cuore già lacerato). Io mi recai tosto nella sua stanza, ove lo trovai che passeggiava a gran passi, e lo vidi sì stravolto in viso e contraffatto, che n'ebbi gran paura, e stava quasi per partirmene, quand'esso rivolto a me, disse con voce rabbiosa, come se io ne avessi colpa: Maestro, i Ducali hanno vinto, e ciò ch'è più essi m'hanno ucciso Gabriele; fra pochi istanti porteranno su il suo corpo nella Chiesa della Rocca: voi assisterete alla sua tumulazione onde tutto proceda con ordine e silenzio. Mi gelò il sangue nelle vene e rimasi come una statua all'udire una sì orrenda sventura: voleva rimproverare a Gian Giacomo la sua caparbietà, voleva.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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