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      .. ma egli mi fece cenno che partissi, ed io uscii dalla stanza. Venuto fuori, accesi il mio lanternino e discesi qui giù che era oscuro come in bocca al lupo; mi posi presso la porta della Chiesa, che era aperta e rischiarata da due lampade, attesi quivi un istante sulla soglia, e vidi venire il Vicario, due altri preti, due Capitani e quattro soldati che portavano il corpo sovra una bara avvolta in un drappo nero. Entrarono essi tutti meco in chiesa, posarono la bara su due panche, e mentre noi pronunziavamo le preghiere dei morti, gli uomini d'armi alzarono il coperchio dell'avello su cui v'è disteso quell'uomo di sasso, e che sta sotto il finestrone che guarda la torre, trassero da un lato alcune poche ossa che v'erano dentro, poscia due rimasero là colle fiaccole, e due vennero a prendere Gabriele per collocarvelo. Tolsero il drappo che il ricopriva, il sollevarono dalla bara e là portatolo ve lo calarono dentro. Io che ho sempre avuto gran paura dei morti, era tanto l'amore per quel povero figliuolo che volli accostarmi all'avello per vederlo un'ultima volta prima che vi fosse rinchiuso. Esso era là colle sue mani in croce sulla corazza, aveva l'elmo allacciato sotto il mento e la sua faccia bella ancora...
      . "Ah Dio!" gridò Rina vinta dalla pena, e cade svenuta: Orsola, che piangeva, la rialzò da terra, chiamando con alte grida soccorso: il Cancelliere, che non s'aspettava quella scena, tutto smarrito corse ad avvertire le altre donne dell'accaduto, e si ritrasse poscia nella propria camera compassionando in suo cuore quella povera fanciulla.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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