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      Ma ora che chiaramente veggo la Fortuna, dea nemica agli esimii ingegni, avere da te rivolta la volubile sua ruota, il fraterno amore mi move a consigliarti di deporre le armi, mentre fare lo puoi con onorate condizioni, evitando la più funesta sorte che altrimenti operando incontreresti tu non solo, ma i dipendenti tuoi ed i tuoi famigliari. Ho detto che ora fare lo puoi con onorate condizioni, perchè conosco l'animo umano e generoso del magnifico signor Duca, scrivendoti la presente con sua saputa, anzi aggiungerò con suo espresso consentimento e promessa di farla pervenire al tuo assediato Castello, rimettendomi la risposta che non dubito sarai per ispedirmi. E per tutto narrarti, dei sapere che il signor Duca mandò per me, e recatomi io innanzi a lui, mi spiegò lo stato delle cose a tuo riguardo, e soggiunse con molta bontà, che in questa guerra non ha avuto altro di mira che reintegrare il suo dominio, e riprendere quanto ha sempre appartenuto alla Ducale corona, ch'egli è lungi dal bramare di spingere le cose sino al totale tuo sterminio, come vorrebbero gli Svizzeri e gli Spagnuoli, ma che se sapesse da me che tu acconsenti a cedere tostamente il Castello di Musso ed abbandonare il lago, egli solverebbe te e tutti i tuoi da ogni colpa verso di lui, comprerebbe le tue artiglierie, a ti assegnerebbe una rendita vitalizia investendoti del Marchesato di qualche feudo ducale. Resi vive grazie al duca Francesco per tanta sua benignità e indulgenza verso di te, e l'accertai che avrei fatto tutto quanto fosse da me per ottenere l'immediata tua adesione a simiglianti patti, e l'incominciamento delle trattative.


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Falco della rupe o la guerra di musso
di Giambattista Bazzoni
Ant. Fort. Stella e figli
1829 pagine 359

   





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