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      Da ciò vediamo quanto sia utile la stampa, che rende il Pubblico, e non alcuni pochi, depositario delle sante Leggi, e quanto abbia dissipato quello spirito tenebroso di Cabala, e d'intrigo, che sparisce in faccia ai lumi, ed alle scienze apparentemente disprezzate, e realmente temute dai seguaci di lui. Questa è la cagione, per [pag. 15] cui vediamo sminuita in Europa l'atrocità de' delitti, che facevano gemere gli antichi nostri Padri, i quali diventavano a vicenda tiranni, e schiavi. Chi conosce la storia di due o tre secoli fa, e la nostra, potrà vedere, come dal seno del Lusso, e della Mollezza, nacquero le più dolci virtù, l'Umanità, la Beneficenza, la Tolleranza degli errori umani. Vedrà quali furono gli effetti di quella, che chiamasi a torto antica semplicità, e buona fede, l'umanità gemente sotto l'implacabile superstizione, l'avarizia, l'ambizione di pochi tinger di sangue umano gli scrigni dell'oro; e i Troni dei Re, gli occulti tradimenti, le pubbliche stragi, ogni nobile, tiranno della plebe, i Ministri della verità Evangelica lordando di sangue le mani, che ogni giorno toccavano il Dio di Mansuetudine, non sono l'opera di questo secolo illuminato, che alcuni chiamano corrotto.
      Proporzione fra i Delitti e le Pene
      Non solamente è interesse comune, che non si commettano delitti, ma che siano più rari a proporzione del male, che arrecano alla società umana. Dunque più forti debbono essere gli ostacoli, che risospingono gli uomini dai delitti a misura che sono contrari al ben pubblico, ed a misura delle spinte, che gli portano ai delitti.


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Dei delitti e delle pene
di Cesare Beccaria
1764 pagine 84

   





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