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      L'opinione, che ciaschedun Cittadino deve avere di poter fare tutto ciò, che non è contrario alle Leggi, senza temerne altro inconveniente, che quello, che può nascere dall'azione medesima, questo è il Dogma Politico, che dovrebb'essere dai popoli creduto, e dai supremi magistrati colla incorrotta custodia delle Leggi predicato; sacro Dogma, senza di cui non vi può essere legittima Società, giusta ricompensa del sacrificio fatto dagli uomini di quell'azione universale su tutte le cose comune ad ogni essere sensibile, e limitata soltanto dalle proprie forze. Questo forma le libere anime e vigorose, e le menti rischiaratrici, rende gli uomini virtuosi, ma di quella virtù, che sa resistere al timore, e [pag. 24] non di quella pieghevole prudenza, degna solo, di chi può soffrire un'esistenza precaria ed incerta. Gli attentati dunque contro la sicurezza e libertà de' Cittadini, sono uno de' maggiori delitti, e sotto questa classe cadono non solo gli assassinj, e i furti degli uomini plebei, ma quelli ancora dei Grandi e dei Magistrati, l'influenza dei quali agisce ad una maggior distanza, e con maggior vigore, distruggendo nei sudditi le idee di Giustizia, e di dovere, e sostituendo quella del diritto del più forte, pericoloso del pari in chi lo esercita, e in chi lo soffre.
      Dell'onore.
      V'è una contradizione rimarcabile fralle Leggi civili gelose custodi più d'ogni altra cosa del corpo, e dei beni di ciascun Cittadino, e le Leggi di ciò, che chiamasi onore? che vi preferisce l'opinione.


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Dei delitti e delle pene
di Cesare Beccaria
1764 pagine 84

   





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