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      La miglior maniera di prevenire questo delitto sarebbe di proteggere con Leggi efficaci la debolezza contro la tirannia, la quale esagera i vizi, che non possono coprirsi col manto della virtù.
      Io non pretendo diminuire il giusto orrore, che meritano questi delitti; ma indicandone le sorgenti, mi credo in diritto di cavarne una conseguenza generale, cioè, che non si può chiamare precisamente giusta (il, che vuol dire necessaria) una pena di un delitto, finchè la Legge non ha adoperato il miglior mezzo possibile nelle date circostanze d'una Nazione per prevenirlo.
      Suicidio.
      Il suicidio è un delitto, che sembra non poter ammettere una pena propriamente detta, poichè ella non può cadere, che o su gl'innocenti, o su di un corpo freddo, ed insensibile. Se questa non farà alcuna impressione su i viventi, come non lo farebbe lo sferzare una statua; quella è ingiusta e tirannica, perchè la libertà politica degli uomini suppone necessariamente, che le pene sieno meramente personali. Gli uomini amano troppo la vita, e tutto ciò che gli circonda, li conferma in questo amore. [pag. 82] La seducente immagine del piacere, e la speranza, dolcissimo inganno de' mortali, per cui trangugiano a gran sorsi il male misto di poche stille di contento, gli alletta troppo perchè temer si debba, che la necessaria impunità di un tal delitto abbia qualche influenza sugli uomini. Chi teme il dolore ubbidisce alle Leggi; ma la morte ne estingue nel corpo tutte le sorgenti. Qual dunque sarà il motivo, che tratterrà la mano disperata del Suicida?


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Dei delitti e delle pene
di Cesare Beccaria
1764 pagine 84

   





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