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      Tutto ciò deve credersi evidentemente provato, e conforme ai veri interessi degli uomini, se v'è chi con riconosciuta autorità lo esercita. Io non parlo, che dei delitti, che emanano dalla natura umana, e dal patto sociale, e non dei peccati, dei quali le pene, anche temporali, debbono regolarsi con altri principj, che quelli di una limitata filosofia.
      False Idee di utilità
      Una sorgente di errori, e d'ingiustizie sono le false idee d'utilità, che si formano i Legislatori. Falsa idea d'utilità è quella, che antepone gl'inconvenienti particolari all'inconveniente generale, quella, che comanda ai sentimenti in vece di eccitargli, che dice alla logica, servi. Falsa idea di utilità è quella, che sacrifica mille vantaggi reali, per un inconveniente o immaginario, o di poca conseguenza, che toglierebbe agli uomini il fuoco [pag. 94] perchè incendia, e l'acqua perchè annega; che non ripara ai mali, che col distruggere. Falsa idea d'utilità è quella, che vorrebbe dare a una moltitudine di esseri sensibili la simetria, e l'ordine che soffre la materia bruta, e inanimata, che trascura i motivi presenti, che soli con costanza, e con forza agiscono sulla moltitudine, per dar forza ai lontani, de' quali brevissima, e debole è l'impressione, se una forza d'immaginazione non ordinaria nella umanità, non supplisce coll'ingrandimento alla lontananza dell'oggetto. Finalmente è falsa idea d'utilità quella, che sacrificando la cosa al nome, divide il ben pubblico dal bene di tutt'i particolari. Vi è una differenza dallo stato di Società allo stato di natura, che l'uomo selvaggio non fa danno altrui, che quanto basta per far bene a sè stesso, ma l'uomo sociabile è qualche volta mosso dalle male Leggi a offender altri senza far bene a se.


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Dei delitti e delle pene
di Cesare Beccaria
1764 pagine 84

   





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