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      Se la cieca ignoranza è meno fatale, che il mediocre, e confuso sapere, poichè questi aggiunge ai mali della prima, quelli dell'errore inevitabile da chi ha una vista ristretta al di [pag. 101] qua dei confini del vero, l'uomo illuminato è il dono più prezioso, che faccia alla Nazione, ed a se stesso il Sovrano, che lo rende depositario, e custode delle sante Leggi. Avvezzo a vedere la verità, e a non temerla, privo della maggior parte dei bisogni dell'opinione non mai abbastanza soddisfatti, che mettono alla prova la virtù della maggior parte degli uomini, assuefatto a contemplare l'umanità dai punti di vista più elevati, avanti a lui la propria Nazione diventa una famiglia di uomini fratelli, e la distanza dei grandi al popolo gli par tanto minore, quanto è maggiore la massa dell'umanità, che ha avanti gli occhi. I Filosofi acquistano dei bisogni, e degli interessi non conosciuti dai volgari, quello principalmente di non ismentire nella pubblica luce i principj predicati nell'oscurità, ed acquistano l'abitudine di amare la verità per se stessa. Una scelta di uomini tali forma la felicità di una Nazione; ma felicità momentanea, se le buone Leggi non ne aumentino talmente il numero, che scemino la probabilità sempre grande di una cattiva elezione.
      Magistrati.
      Un altro mezzo di prevenire i delitti si è d'interessare il Consesso esecutore delle Leggi piuttosto all'osservanza di esse, che alla corruzione. Quanto maggiore è il numero, che lo compone, tanto è meno pericolosa l'usurpazione sulle Leggi, perchè la venalità è più [pag.


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Dei delitti e delle pene
di Cesare Beccaria
1764 pagine 84

   





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