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      Vista la somma importanza per la Lombardia di tutto che si riferisce all'armamento, al solo Pompeo Litta, uno dei membri del governo provvisorio, venne esclusivamente affidato il dipartimento della Guerra. Questo fu l'unico ministero organizzato: che se in quello mancò l'energia e l'unità, la non fu colpa che non fossero stati scelti uomini atti a trattarne gli affari. Non bastava un ministro della guerra: v'era un generale comandante in capo l'armata lombarda, che ancor non esisteva; un intendente incaricato della sua organizzazione, ed un comandante di Piazza. Non dimentichiamo, che l'esercito piemontese, oltre il ministro della guerra, ed il suo re, che ne era duce, aveva pure un generale in capo con una folla di altri generali: non dimentichiamo che tutti questi capi dell'armata piemontese e della lombarda, tentavano dare alle loro truppe quella direzione che loro sembrava migliore, senza pensare, che l'unità del comando è prima necessità della guerra: che ciascun generale si attorniava d'uomini, sui quali potesse contare: che ognuno aveva un proprio sistema a sè, senza darsi briga di mettersi d'accordo con i colleghi: che ordini e contrordini rapidamente si seguivano, si incrocicchiavano: che le funzioni tutt'altro che ben distribuite, ad un solo erano affidate: di qui si potrà comprendere il perchè tanta pena costò l'organizzare un'armata in un paese, dove tutti senza eccezione dimandavano di battersi.
      Erano appena due mesi che il governo provvisorio si era costituito quando si pensò di creare un ministero di pubblica istruzione, chiamandovi Berchet emigrato del 1821, poeta celebre ed illustre.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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